Se importi o esporti merci da e verso Paesi extra UE, il codice EORI è un requisito fondamentale. Senza questo numero identificativo, la tua merce rischia di rimanere bloccata in dogana causando ritardi e costi extra.
In questa guida ti spiego cos’è il codice EORI, a cosa serve, come richiederlo gratis all’Agenzia delle Dogane e come verificarlo online, con esempi pratici e consigli utili.
Cos’è il codice EORI
Il codice EORI (Economic Operators Registration and Identification) è un numero unico valido in tutta l’Unione Europea.
- Viene assegnato dall’Agenzia delle Dogane a imprese e professionisti con partita IVA.
 - Serve per identificare l’operatore economico nelle pratiche doganali.
 - Non ha valenza fiscale: non riguarda tasse o IVA, ma esclusivamente adempimenti doganali.
 
A cosa serve il codice EORI
Il codice EORI è obbligatorio per:
- Importare o esportare merci fuori dall’UE.
 - Snellire le procedure doganali ed evitare controlli eccessivi.
 - Tracciare le spedizioni in entrata e in uscita.
 - Comunicare con corrieri e dogane senza ritardi.
 
Se non hai il codice, le tue merci non vengono sequestrate, ma possono restare ferme in dogana finché non presenti la richiesta, con possibili ritardi significativi.
Come richiedere il codice EORI
La richiesta è gratuita e può essere fatta in due modi:
1. Presso un ufficio dell’Agenzia delle Dogane
- Compila l’apposito modulo di richiesta.
 - Allega un documento di riconoscimento.
 - Presenta la domanda allo sportello.
 
2. Via PEC all’Agenzia delle Dogane
- Scarica e compila il modulo ufficiale.
 - Firma digitalmente o allega documento d’identità.
 - Invia all’ufficio doganale competente per la tua sede.
 
📌 Tempi: l’attribuzione del codice avviene in pochi giorni lavorativi.
Come verificare il codice EORI
Vuoi controllare se il tuo codice è attivo o verificare quello di un partner commerciale?
Basta accedere al database online della Commissione Europea, inserire il numero e visualizzare subito se è valido.
Questo strumento è utile per:
- Convalidare il tuo codice prima di spedizioni importanti.
 - Verificare partner esteri per evitare truffe o problemi in dogana.
 
Esempio pratico
- Sei un artigiano italiano con partita IVA e vendi prodotti negli Stati Uniti.
 - Prima di spedire, richiedi il codice EORI all’Agenzia delle Dogane.
 - Lo comunichi al corriere insieme alla fattura commerciale.
 - Alla dogana, il tuo pacco viene identificato subito e non subisce ritardi.
 
Differenza tra codice EORI e partita IVA
Molti confondono il codice EORI con la partita IVA. Ecco le differenze principali:
| Partita IVA | Codice EORI | 
|---|---|
| Numero fiscale per attività in Italia e UE | Numero doganale per operazioni extra UE | 
| Usato per tasse, IVA e fatturazione | Usato solo per pratiche doganali | 
| Assegnato dall’Agenzia delle Entrate | Assegnato dall’Agenzia delle Dogane | 
Errori da evitare
- Non attendere l’ultimo momento: richiedi il codice prima della spedizione.
 - Non confondere visura camerale o partita IVA con l’EORI.
 - Ricorda che senza codice la merce resta bloccata fino all’assegnazione.
 - Non dimenticare di comunicarlo al corriere o all’agente doganale.
 
Conclusione
Il codice EORI è il passaporto doganale della tua attività: indispensabile per importazioni ed esportazioni extra UE, gratuito e veloce da ottenere. Conoscere la procedura di richiesta e verifica ti evita ritardi, disguidi e perdita di clienti.
Preparalo in anticipo e assicurati che sia sempre comunicato ai tuoi partner commerciali per spedizioni senza intoppi.
FAQ
1. Chi deve avere il codice EORI?
Tutti gli operatori economici con partita IVA che importano o esportano merci verso Paesi extra UE.
2. Serve anche ai privati senza partita IVA?
In genere no, ma può essere richiesto in casi particolari di spedizioni ricorrenti.
3. Quanto costa ottenere il codice EORI?
È totalmente gratuito.
4. Quanto tempo serve per ottenerlo?
Normalmente pochi giorni lavorativi dalla richiesta.
5. Devo rinnovarlo periodicamente?
No, il codice EORI resta valido finché resta attiva la partita IVA.
								


