La contabilità separata si applica quando un titolare di Partita IVA svolge più attività contemporaneamente. La separazione delle attività è rilevante soprattutto ai fini IVA ed è disciplinata dall’articolo 36 del DPR 633/72.
Questa guida spiega quando la contabilità separata è obbligatoria, come gestirla correttamente e quali vantaggi offre la separazione facoltativa.
1. Contabilità Unica vs Contabilità Separata
Secondo il comma 1 dell’articolo 36 DPR 633/72:
- Se un soggetto svolge più attività, l’IVA deve essere calcolata sul volume d’affari complessivo.
- È possibile utilizzare una numerazione unica delle fatture oppure, per gestione organizzativa, scegliere una numerazione separata per ogni attività, annotando fatture e registri vendite/acquisti in sezioni distinte.
Esempio pratico:
- Attività A: produzione software → fatturato 300.000 €
- Attività B: gestione social → fatturato 200.000 €
- Volume d’affari totale = 500.000 € → determina la periodicità di liquidazione IVA (mensile se supera i 400.000 € per servizi).
2. Obbligo di Contabilità Separata
La contabilità separata diventa obbligatoria nei seguenti casi (commi 2 e 4 art. 36):
- Svolgimento contemporaneo di attività d’impresa e lavoro autonomo;
- Commercio al minuto con metodo della ventilazione;
- Attività agricole (art. 34 e 34bis DPR 633/72) senza IVA ordinaria;
- Attività di spettacolo con detrazione IVA forfetaria.
Regole pratiche:
- Numerazione delle fatture emesse e registri acquisti/vendite deve essere separata;
- IVA detraibile sugli acquisti deve essere oggettiva e dimostrabile;
- Liquidazione IVA basata sul volume d’affari di ciascuna attività;
- Periodicità di liquidazione differente per attività diverse (Circolare Min. Finanze n.52/1991).
3. Facoltà di Separazione delle Attività
Il comma 3 dell’articolo 36 prevede la separazione facoltativa:
- Può essere scelta in fase di inizio attività (modelli AA7/AA9) oppure successivamente nel quadro VO della dichiarazione IVA;
- L’opzione è vincolante per 3 anni, rinnovata tacitamente fino a revoca;
- Non è ammessa fino al termine del periodo di rettifica della detrazione sugli acquisti di beni ammortizzabili (art.19-bis2 DPR 633/72);
- È possibile solo se i codici ATECO delle attività sono differenti (Risoluzione 87/E/2010).
Vantaggi della separazione facoltativa:
- Utile quando si esercitano attività imponibili ed esenti;
- Evita conseguenze negative del pro-rata IVA;
- Maggiore chiarezza nella gestione contabile e fiscale.
4. Procedura Operativa
- Annotare fatture emesse e registri acquisti separatamente;
- Calcolare liquidazione IVA per ciascuna attività separatamente se scelta la contabilità separata;
- Presentare un’unica dichiarazione IVA, articolata su più moduli, uno per ciascuna attività;
- Applicare la numerazione fatture unica o separata a seconda delle esigenze organizzative.
5. Conclusioni
La contabilità separata per Partita IVA può essere obbligatoria o facoltativa, a seconda del tipo di attività e della normativa IVA.
Optare per la separazione può semplificare la gestione contabile, migliorare la trasparenza e ridurre rischi fiscali, soprattutto se si combinano attività imponibili ed esenti.
Per una gestione corretta della contabilità e dell’IVA, consulta un commercialista esperto: ti aiuterà a scegliere tra contabilità unica o separata, rispettare le normative e ottimizzare i tuoi adempimenti fiscali.