L’ammortamento è un cardine della contabilità aziendale: consente di distribuire il costo di un bene durevole («cespite») su più anni, rispettando il principio di competenza economica e abbattendo l’imponibile fiscale. Questa guida ti spiega in modo chiaro e completo: cos’è, perché serve, come si calcola, le tipologie e i suoi vantaggi.
1. Cos’è l’ammortamento
L’ammortamento è il processo contabile che suddivide il costo di un bene strumentale (materiale o immateriale) lungo la sua vita utile, riflettendone l’usura o l’obsolescenza tecnica.
- Contabile (civilistico): per rispettare il principio di competenza — se un bene dura più anni, il costo va distribuito in ogni esercizio.
- Fiscale: consente alle imprese di dedurre progressivamente il costo del bene, in base alle aliquote ufficiali del TUIR .
2. Tipologie di beni da ammortizzare
- Immobilizzazioni materiali: macchinari, impianti, automezzi, immobili.
- Immobilizzazioni immateriali: software, brevetti, licenze, avviamento.
Ogni tipologia ha regole e aliquote diverse: ad esempio, i software sono deducibili fiscalmente in massimo 3 anni.
3. Metodi di ammortamento
Lineare (quote costanti)
Il costo da ammortizzare si divide equamente in ogni anno.
Formula:
Quota annuale = (Costo storico – Valore residuo) ÷ Vita utile in anni
Decrescente
Le quote diminuiscono con il tempo. Si applica una percentuale su valore residuale annuale.
Variabile
Le quote si adattano all’utilizzo effettivo dell’asset (ore lavorate, chilometraggio…).
4. Come calcolare l’ammortamento — step by step
- Determinare il costo storico (inclusi oneri accessori).
- Stabilire la vita utile (es. 5 anni per un macchinario).
- Stimare il valore residuo finale, spesso zero.
- Applicare il metodo scelto: lineare, decrescente o variabile.
- Redigere il piano di ammortamento, indicando capoitale residuo e fondo ammortamento.
Esempio lineare: macchinario da €100.000, vita 5 anni, valore residuo 0 → quota annua = €20.000
Esempio decrescente: primo anno quota 20 %, secondo 20 % sul residuo e così via .
5. Fondo e quota di ammortamento
- Quota di ammortamento: valore imputato ogni anno a conto economico.
- Fondo ammortamento: conto patrimoniale che accumula le quote e riduce il valore contabile del bene.
6. Ambito civilistico vs fiscale
- Civilistico: molte scelte sono libere, purché motivate nei principi contabili (OIC) e nel Codice Civile art.2426.
- Fiscale: occorre attenersi alle percentuali minime stabilite dal TUIR e ai coefficienti ministeriali annuali.
7. Perché conviene ammortizzare correttamente
- Migliore rappresentazione del reale valore aziendale
- Riduzione dell’imponibile fiscale in modo costante
- Previsione del rinnovo o dismissione dei cespiti
- Rispetto delle norme e trasparenza verso stakeholder, banche, investitori
8. Metodo francese e ammortamento dei prestiti
Nel caso di mutui o prestiti, si parla di piano di ammortamento con rate che includono una quota capitale e una quota interessi. Tipico è il modello “alla francese”, con rata costante e quota interessi decrescente.
FAQ rapida
1. Cos’è valore residuo?
È la stima di quanto il bene varrà al termine della vita utile (spesso zero).
2. Posso cambiare metodo in corso d’anno?
Sì, ma devi motivarlo nella nota integrativa, rispettando il principio della prudenza.
3. Regimi forfettari?
Non utilizzano ammortamento contabile, perché i costi sono dedotti forfettariamente.
4. Beni di valore <€516?
Per i beni costanti o inferiori a Euro 516,46 si può dedurre l’intero costo nell’anno.
5. Cosa rischio se sbaglio formula?
Bilanci non corretti, sanzioni fiscali ed eventuali dubbi da revisori e autorità.
Conclusione
L’ammortamento è un processo fondamentale: consente di distribuire il costo di beni strumentali nel tempo, rispettando i principi contabili e riducendo l’imposizione fiscale in modo ordinato. Scegli il metodo giusto (lineare, decrescente, variabile), calcola il fondo, rispetta le aliquote fiscali e mantieni tutto chiaramente documentato.