Se stai pensando di aprire la partita IVA e lanciarti come libero professionista o ditta individuale, questa guida ti aiuterà a capire tutti i passaggi necessari, le scelte più adatte al tuo caso e le implicazioni fiscali e previdenziali. Vedremo come compilare i moduli, quale codice ATECO scegliere, come accedere al regime forfettario, e quanto costa aprire la partita IVA. Un articolo pensato per chi vuole partire con il piede giusto e gestire la propria partita IVA in modo consapevole.
Cos’è la partita IVA e a cosa serve?
La partita IVA è un codice identificativo composto da 11 cifre che consente a chi lo possiede di svolgere un’attività economica in modo autonomo. Serve per emettere fatture, versare l’IVA e adempiere agli obblighi fiscali e previdenziali previsti dalla legge.
Ogni libero professionista o ditta individuale che svolge un’attività continuativa è obbligato ad aprire una partita IVA presso l’Agenzia delle Entrate.
Chi deve aprire una partita IVA?
Deve aprire una partita IVA chiunque svolga un’attività economica in modo abituale e non occasionale. Questo vale sia per i liberi professionisti (come architetti, grafici, consulenti) che per chi vuole aprire un negozio o un’attività commerciale come ditta individuale, o avviare una società di persone o una società di capitali.
Se sei residente in Italia e vuoi avviare un’attività in proprio, l’apertura della partita IVA è il primo passo.
Quale codice ATECO scegliere per la tua attività?
Il codice ATECO è la sigla numerica che identifica il tipo di attività economica che andrai a svolgere. Esistono centinaia di codici, e la scelta corretta è fondamentale per definire il regime fiscale e previdenziale applicabile.
Puoi consultare l’elenco completo sul sito dell’Agenzia delle Entrate, oppure affidarti a un commercialista che ti aiuti nella selezione del codice più adatto alla tua attività.
Quali sono i regimi fiscali disponibili?
Chi decide di aprire la partita IVA può scegliere tra diversi regimi fiscali:
- Regime forfettario: agevolato, con aliquota fissa del 5% per i primi 5 anni (poi 15%), adatto a chi ha ricavi fino a 85.000 euro
- Regime semplificato: previsto per chi supera i limiti del forfettario ma non raggiunge volumi tali da dover aderire al regime ordinario. Prevede la tenuta di registri IVA e una contabilità più agile rispetto all’ordinario
- Regime ordinario: prevede IVA, IRPEF, e contabilità completa. Obbligatorio per chi supera determinate soglie di fatturato
La scelta del regime fiscale da applicare dipende dal tipo di attività, dai ricavi previsti e dalla struttura organizzativa.
Come si apre una partita IVA passo dopo passo?
Tecnicamente è possibile aprire la partita IVA in autonomia, si tratta di un processo che può risultare complesso per chi non ha esperienza. Errori nella scelta del codice ATECO, del regime fiscale o nella compilazione della modulistica possono comportare conseguenze fiscali o contributive anche gravi. Il nostro consiglio è di rivolgersi a dei professionisti, in modo da ricevere assistenza completa nella scelta delle opzioni fiscali e nella gestione della pratica, garantendoti un’apertura corretta e vantaggiosa della partita IVA.
Quanto costa aprire la partita IVA?
Quanto costa aprire la partita IVA? La risposta varia in base al tipo di attività e regime fiscale scelto:
- Agenzia delle Entrate: gratuita se non si aprono posizioni in Camera di Commercio
- Camera di Commercio: per le ditte è prevista l’iscrizione al Registro delle Imprese, con un costo annuale di circa 100-200 euro
- Commercialista: da 100 a 400 euro per l’apertura e consulenza
Oltre ai costi iniziali, occorre considerare le tasse da pagare in base al regime scelto.
Regime forfettario: come funziona e chi può aderire?
Il regime forfettario è il più semplice e vantaggioso per chi inizia. Prevede:
- Aliquota del 5% (per i primi 5 anni), poi 15%
- Nessun obbligo IVA
- Nessuna ritenuta d’acconto
- Semplificazioni contabili
Può accedere al regime forfettario chi non supera 85.000 euro di ricavi annui e rispetta alcuni requisiti. Ad esempio, non bisogna essere soci di società di persone o controllare altre attività.
Obblighi previdenziali e cassa previdenziale
Chi apre la partita IVA deve considerare anche gli aspetti previdenziali:
- I liberi professionisti iscritti a un albo devono iscriversi alla propria cassa previdenziale
- Gli altri devono iscriversi alla Gestione Separata INPS o alla gestione artigiani e commercianti
In entrambi i casi, è necessario inviare la comunicazione di inizio attività all’INPS e versare i contributi secondo scadenze definite.
Meglio aprire come libero professionista o ditta individuale?
Dipende dal tipo di attività:
- Libero professionista: se vuoi svolgere un’attività intellettuale (es. consulente, designer, programmatore)
- Ditta individuale: se vuoi aprire un negozio, un laboratorio o un’attività artigianale
Entrambe le soluzioni richiedono la partita IVA, ma cambiano le procedure, i regimi fiscali e gli obblighi previdenziali.
È possibile chiudere la partita IVA?
Sì, è possibile chiudere la partita IVA in qualsiasi momento se l’attività viene interrotta. La chiusura va comunicata all’Agenzia delle Entrate e agli enti previdenziali.
La procedura è gratuita, ma consigliabile avvalersi di un commercialista per evitare errori o sanzioni.
Per scegliere il regime fiscale da applicare e gestire correttamente la tua attività, affidati a un professionista. Studio Doppia T, commercialisti a San Salvo può aiutarti a partire con il piede giusto e ad aprire la partita IVA nel modo più vantaggioso per te.