Il regime forfettario è una delle opzioni fiscali più apprezzate per le piccole imprese, i liberi professionisti e le start-up in Italia. Se stai considerando di avviare la tua attività o se già operi come partita IVA, è fondamentale comprendere come funziona questo regime fiscale, quali sono i suoi vantaggi e le scadenze fiscali. In questo articolo, risponderemo alle principali domande sul regime forfettario, approfondendo anche aspetti come la durata, le scadenze fiscali e i costi di apertura.
Cos’è il Regime Forfettario e Come Funziona?
Il regime forfettario è un regime fiscale semplificato che permette a chi ha una partita IVA di pagare le tasse in modo più semplice e con un’imposizione fiscale ridotta. Questo sistema è ideale per chi ha ricavi o compensi inferiori a determinati limiti annuali (nel 2024 il limite è fissato a 85.000 euro). In pratica, il contribuente paga una tassa forfettaria sul reddito, calcolata applicando una percentuale (aliquota) sui ricavi/compensi annuali, anziché pagare tasse su ogni singola voce di spesa.
Nel regime forfettario:
- Non si applicano l’IVA e l’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive).
- Le spese sono dedotte in base a un coefficiente stabilito dalla legge, che dipende dal tipo di attività svolta.
- Non è obbligatorio emettere fatture IVA (salvo particolari eccezioni).
Quanto Dura il Regime Forfettario?
Il regime forfettario dura finché vengono rispettati i requisiti previsti dalla normativa fiscale. Non c’è una durata predefinita, ma è necessario rimanere sotto la soglia dei ricavi di 85.000 euro annui (per la maggior parte delle attività). Se si superano i limiti di fatturato, l’attività dovrà passare al regime ordinario o altro regime fiscale, a meno che non si rientri nei parametri l’anno successivo.
Chi Paga l’IVA nel Regime Forfettario?
Nel regime forfettario, non si paga l’IVA sulle vendite o prestazioni. Questo significa che il forfettario non è tenuto a versare l’IVA sulle fatture emesse né a presentarne periodicamente la dichiarazione. Non si applicano neppure gli adempimenti periodici legati all’IVA.
Tuttavia, l’IVA sugli acquisti non può essere detratta, il che significa che le imprese in regime forfettario non possono recuperare l’IVA sulle spese sostenute per la loro attività (come accade invece nel regime ordinario).
Quando Si Può Rientrare nel Regime Forfettario?
Se un imprenditore o professionista che ha superato i limiti del regime forfettario per due anni consecutivi desidera rientrare nel regime, è possibile farlo nel caso in cui il suo fatturato scenda nuovamente sotto la soglia limite di 85.000 euro. In questo caso, l’imprenditore potrà fare richiesta per riprendere il regime forfettario nell’anno successivo.
Anche chi è uscito dal regime forfettario a causa di un superamento dei ricavi, potrebbe tornare a beneficiarne nel caso in cui l’attività rientri nuovamente nei parametri di fatturato, evitando così l’ingresso in un regime fiscale più complesso.
Quanto Costa Aprire una Partita IVA nel Regime Forfettario?
L’apertura di una partita IVA nel regime forfettario ha un costo relativamente contenuto rispetto agli altri regimi fiscali. I principali costi da considerare sono:
- Costi di apertura: Se decidi di aprire una partita IVA da solo, non ci sono costi diretti per l’iscrizione. Tuttavia, se desideri l’assistenza di un commercialista per l’avvio dell’attività, i costi di consulenza possono variare.
- Contributi previdenziali: Anche chi è in regime forfettario deve pagare i contributi previdenziali, che sono calcolati in base al reddito annuale. Se sei un libero professionista, dovrai iscriverti alla Cassa Nazionale Previdenza e Assistenza.
- Costi di gestione annuale: Anche nel regime forfettario, è consigliabile affidarsi a un commercialista per la gestione fiscale. I costi annuali di consulenza dipenderanno dalla complessità della tua attività, ma in generale, il regime forfettario offre una gestione fiscale meno onerosa rispetto ad altri regimi.
Quando Si Pagano le Tasse nel Regime Forfettario nel 2024?
Le tasse nel regime forfettario vengono pagate annualmente, ma la scadenza dipende dal tipo di pagamento:
- Acconto Irpef: Entro il 30 novembre dell’anno di imposta, si paga un acconto sulle imposte dovute. L’acconto per il 2024 viene calcolato in base al reddito presunto dell’anno precedente.
- Saldo Irpef: Il saldo delle imposte è dovuto entro il 30 giugno dell’anno successivo, con la possibilità di rateizzare l’importo.
In sintesi, le tasse nel regime forfettario si basano sul reddito ottenuto durante l’anno, con una scadenza principale per il pagamento fissata al 30 giugno.
Conclusione
Il regime forfettario rappresenta una soluzione fiscale vantaggiosa per chi vuole semplificare la gestione della partita IVA, ridurre il carico burocratico e godere di un’imposizione fiscale semplificata. Con il limite di fatturato di 85.000 euro e la possibilità di beneficiare di un’imposizione ridotta, è il regime ideale per i professionisti e le piccole imprese. Tuttavia, è essenziale rimanere sempre aggiornati sulle normative fiscali, gestire correttamente la propria partita IVA e rispettare le scadenze fiscali per evitare sanzioni.
Se stai pensando di aprire una partita IVA in regime forfettario o desideri avere maggiori informazioni su come gestire al meglio la tua attività, contattaci per una consulenza fiscale su misura.