Molti aspiranti titolari di Partita IVA si chiedono: “Meglio aprire come libero professionista o come ditta individuale?”. La scelta non è banale, perché influisce su tasse, contributi, adempimenti burocratici e costi fissi.
In questa guida analizziamo in dettaglio differenze, vantaggi e svantaggi di ciascuna opzione, così da aiutarti a individuare la soluzione più adatta alla tua attività.
Cos’è una ditta individuale
La ditta individuale è una forma di impresa gestita da una sola persona.
Si applica ad attività produttive, artigianali o commerciali, ad esempio:
- negozianti ed e-commerce,
 - artigiani (idraulici, muratori, falegnami, parrucchieri),
 - commercianti ambulanti,
 - imprese di servizi organizzate.
 
Caratteristiche principali:
- Obbligo di iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
 - Contributi INPS fissi (Gestione Artigiani e Commercianti), indipendenti dal reddito.
 - Costi iniziali di apertura: circa 100 € tra bolli e diritti camerali.
 
Chi è il libero professionista
Il libero professionista esercita un’attività intellettuale senza vincolo di subordinazione, basata prevalentemente sul proprio lavoro.
Rientrano in questa categoria:
- Professioni protette (avvocati, commercialisti, medici, architetti, ingegneri, psicologi).
 - Professioni non regolamentate (consulenti, informatici, designer, copywriter, formatori).
 
Caratteristiche principali:
- Nessun obbligo di iscrizione al Registro Imprese.
 - Obbligo di iscrizione all’albo professionale (se previsto).
 - Contributi INPS:
- alla propria Cassa professionale (avvocati, ingegneri, medici, ecc.), oppure
 - alla Gestione Separata INPS (27,72% circa del reddito netto).
 
 
Libero professionista vs Ditta individuale: differenze principali
| Aspetto | Libero Professionista | Ditta Individuale | 
|---|---|---|
| Ambito | Attività intellettuali e consulenziali | Attività commerciali, artigianali, produttive | 
| Registro Imprese | Non richiesto | Obbligatorio | 
| Albo professionale | Solo per professioni regolamentate | Non previsto | 
| Contributi INPS | Gestione Separata o Cassa | Gestione Artigiani/Commercianti (contributi fissi) | 
| Costi fissi | Proporzionali al reddito | Minimo fisso di circa 3.800 €/anno (ridotto a 2.400 € con forfettario) | 
| Rischio imprenditoriale | Limitato | Più elevato, per struttura organizzata | 
Aspetti fiscali comuni
Sia liberi professionisti che ditte individuali devono:
- Aprire Partita IVA (regime ordinario o forfettario).
 - Tenere la contabilità (semplificata o ordinaria, a seconda dei casi).
 - Dichiarare i redditi tramite Modello Redditi PF o 730.
 
Con il regime forfettario entrambi possono godere di:
- Aliquota agevolata del 5% per i primi 5 anni (se ne hanno i requisiti).
 - Flat tax al 15% successivamente.
 - Contributi previdenziali ridotti del 35% per ditte individuali.
 
Quanto costa iscriversi
- Ditta individuale: circa 100 € tra bolli e diritti camerali, più il versamento annuale del diritto camerale (~57 €).
 - Libero professionista: nessun costo di iscrizione se non all’albo (per le professioni regolamentate).
 
Contributi INPS a confronto
- Ditta individuale (artigiani/commercianti): contributi fissi annuali (minimo 3.800 € circa), più un 21% sul reddito eccedente.
 - Libero professionista in Gestione Separata: 27,72% sul reddito effettivo, senza minimali fissi.
 
👉 Quindi i contributi dei liberi professionisti sono più leggeri all’inizio, ma salgono proporzionalmente ai guadagni. Le ditte individuali invece pagano sempre, anche a reddito zero.
Quale scegliere?
- Meglio libero professionista se svolgi un’attività consulenziale, intellettuale o freelance, con bassi costi di avvio e senza bisogno di organizzazione aziendale.
 - Meglio ditta individuale se intendi avviare un’attività produttiva, commerciale o artigiana, con risorse, beni e organizzazione strutturata.
 
Conclusione
La scelta tra libero professionista e ditta individuale dipende dalla natura della tua attività e dal tipo di gestione previdenziale più sostenibile per te. Analizzare costi, obblighi e contributi fin dall’inizio ti permette di avviare la tua attività con maggiore consapevolezza ed evitare errori costosi.
FAQ
1. Un libero professionista può diventare ditta individuale?
Sì, se amplia la propria attività a livello commerciale o artigianale dovrà iscriversi al Registro delle Imprese.
2. La ditta individuale può assumere dipendenti?
Sì, a differenza del libero professionista, può organizzarsi come impresa e assumere personale.
3. Un libero professionista deve pagare contributi fissi?
No, paga solo in proporzione al reddito, salvo appartenenza a casse con minimi obbligatori.
4. Nel regime forfettario chi paga meno contributi?
In genere i liberi professionisti in Gestione Separata, perché non hanno minimi fissi.
5. Qual è la soluzione più semplice per iniziare?
Se offri servizi intellettuali o consulenziali, la Partita IVA da libero professionista è in genere la scelta più immediata ed economica.
								

